Guida alla pensione complementare

In futuro le pensioni saranno sempre più basse rispetto all’ultimo reddito percepito. La previdenza complementare nasce come strumento efficiente per integrare questo "gap pensionistico". Scopri come funziona.

A chi è rivolto

La previdenza complementare è destinata a tutta la popolazione: sia ai lavoratori dipendenti (del settore pubblico e del settore privato) che a quelli autonomi, sia a coloro che percepiscono altre forme di reddito. Anche i soggetti fiscalmente a carico, come i figli o il coniuge, possono aderire a una forma di previdenza complementare: in questo modo sarà possibile garantire loro un’adeguata copertura previdenziale.

L’adesione alla previdenza complementare è facoltativa e può essere fatta in ogni momento.

Come funziona

In seguito alle riforme pensionistiche intervenute e all’aumento dell’aspettativa di vita le pensioni erogate dal sistema obbligatorio saranno sempre più basse. I lavoratori dipendenti potranno contare su un assegno pensionistico pari a circa il 60% della loro ultima retribuzione, gli autonomi su un importo ancora minore.
La previdenza complementare è una forma di previdenza volontaria che si aggiunge a quella obbligatoria. È fondata su un sistema di finanziamento a capitalizzazione, che consiste nella creazione di un conto individuale presso un fondo pensione in cui affluiscono versamenti dell’aderente, che vengono investiti sui mercati finanziari secondo precise previsioni normative. Al momento del pensionamento la somma maturata viene liquidata sotto forma di rendita e/o di capitale.

Tipologie

La diverse tipologie di forma pensionistica complementare, anche se assolvono al medesimo compito, si differenziano per le caratteristiche gestionali e amministrative.

Le diverse tipologie di forma pensionistica complementare sono:

  • i fondi pensione chiusi (o negoziali): si rivolgono principalmente ai lavoratori dipendenti di un determinato settore o area geografica. Vengono costituiti di norma in base all’iniziativa delle parti sociali (organizzazioni sindacali e associazioni di categoria) mediante contratti collettivi. L’adesione a questa tipologia di fondi avviene su base collettiva, in quanto è il contratto collettivo a definire i dettagli della stessa iscrizione e l’ammontare della contribuzione. Un fondo pensione partner di Pensplan Centrum è il Fondo Pensione Laborfonds.
  • i fondi pensione aperti sono istituiti da banche, imprese di assicurazione, società di gestione del risparmio e società di intermediazione immobiliare.
    Come suggerisce il termine “aperto”, a questa tipologia di fondi può aderire chiunque, anche che non svolge alcuna attività professionale.
    Fondi pensione aperti partner di Pensplan Centrum sono:

  • Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (PIP): sono polizze vita con finalità previdenziali offerte dalle compagnie di assicurazione, che però escludono la possibilità del contributo del datore di lavoro e hanno generalmente costi più elevati.
  • Fondi pensione preesistenti: sono i fondi pensione che risultavano già istituiti prima del D.Lgs. 124/1993, che ha disciplinato la previdenza complementare per la prima volta.

Come fare

Il primo passo per la costruzione della tua pensione complementare è l’adesione a un fondo pensione.
Prima dell’adesione ricordati di prendere visione sul sito del fondo pensione dello statuto/regolamento e della Nota Informativa, con particolare attenzione alle Informazioni chiave per l’aderente e all’Informativa sulla sostenibilità. Questi documenti definiscono le caratteristiche della forma pensionistica complementare e le condizioni che regolano il tuo rapporto di partecipazione.
Se sei un lavoratore dipendente in Regione puoi aderire a uno dei 4 fondi pensione partner di Pensplan Centrum (Laborfonds, Plurifonds, PensPlan Profi e il Fondo Pensione Aperto Raiffeisen) perché potrai godere di costi di gestione più bassi, in quanto detti fondi ricevono gratuitamente da Pensplan Centrum i servizi amministrativi e contabili, e fruire così degli interventi di sostegno della Regione e del Progetto Risparmio Casa.
Se il tuo contratto di lavoro lo rende possibile, puoi aderire a un fondo pensione chiuso (come Laborfonds). Se invece il tuo contratto di lavoro non prevede la possibilità di iscrizione a un fondo pensione chiuso, oppure se decidi di iscriverti a una forma pensionistica complementare diversa da quella prevista dal tuo contratto di lavoro o accordo aziendale, puoi aderire a un fondo pensione aperto come Plurifonds, PensPlan Profi e il Fondo Pensione Aperto Raiffeisen con un’adesione individuale.

Consulta la guida dedicata al fondo pensione di tuo interesse:

Quanto costa

Per fare scelte previdenziali consapevoli è importante conoscere le caratteristiche delle diverse forme pensionistiche, in particolare in riferimento ai costi applicati perché questi possono influenzare significativamente l’importo della pensione futura.

I fondi pensione sono di norma gravati da diverse tipologie di spesa:

  • un costo iniziale una tantum relativamente modesto, espresso in cifra fissa e prelevato dal primo versamento all’atto dell’adesione;
  • spese direttamente a carico dell’aderente che generalmente sono prelevate in misura fissa o, più raramente, in percentuale dei versamenti;
  • costi indirettamente a carico dell’aderente, solitamente prelevati in percentuale dal patrimonio del fondo o del singolo comparto;
  • (eventuali) spese relative all’esercizio di specifiche prerogative individuali, come ad esempio il cambio di linea d’investimento, la richiesta di un’anticipazione o di un trasferimento, ecc.

Vista la complessa articolazione delle voci di costo e la variabilità legata alla tipologia di fondo pensione nonché di linea d’investimento, la commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP) ha previsto che ogni fondo pensione esprima i costi delle proprie linee di investimento attraverso un indicatore sintetico, il cosiddetto ISC, che fornisce una rappresentazione chiara e diretta dell’incidenza percentuale dei costi che un iscritto deve sostenere annualmente.

L’indicatore varia in base alle diverse linee di investimento dei fondi pensione (garantita, obbligazionaria, bilanciata e azionaria), rendendo possibile fare dei confronti anche tra comparti analoghi di diversi fondi pensione.

È possibile comparare gli ISC dei fondi pensione sul sito della COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione): www.covip.it/isc_dinamico

Contribuzione

Il versamento regolare di contribuzione alla forma pensionistica complementare è uno dei requisiti principali per costruirsi un’adeguata copertura previdenziale.

La contribuzione al fondo pensione avviene di norma tramite bonifico bancario. Ogni fondo pensione può dotarsi di procedure in argomento e fornire a datori e aderenti istruzioni specifiche, ad esempio prevedendo regole per la composizione della causale di versamento o la compilazione di distinte di versamento, affinché la riconciliazione del bonifico possa avvenire più velocemente.

Adesione collettiva
Se sei un lavoratore dipendente iscritto al fondo pensione su base collettiva, il versamento viene effettuato dal datore di lavoro, che trattiene le quote di contribuzione e riconosce il beneficio fiscale direttamente in busta paga. Puoi effettuare anche versamenti di contribuzione volontaria aggiuntiva rispetto alle quote trattenute in busta paga dal tuo datore di lavoro tramite bonifico bancario e dedurli in sede di dichiarazione dei redditi.
Le quantità della contribuzione sono stabilite dai singoli contratti/accordi collettivi di lavoro. La trattenuta è mensile in busta paga e viene calcolata sulla retribuzione lorda.
I contributi vengono poi versati dal datore di lavoro direttamente nel fondo pensione e riportati nella Certificazione Unica (CU). È altresì possibile effettuare direttamente un versamento di contribuzione aggiuntiva individuale rispetto alle quote previste contrattualmente, riportandolo nella dichiarazione dei redditi per poter beneficiare del vantaggio fiscale della deducibilità, oppure aumentare la quota di contribuzione mensile a proprio carico in alternativa al contributo minimo previsto dal contratto collettivo di lavoro applicato.

Adesione individuale
Se aderisci individualmente a una forma pensionistica la tua posizione viene alimentata solo dal tuo contributo: puoi decidere tu quanto e quando contribuire, effettuando direttamente il versamento al fondo e riportandolo nella dichiarazione dei redditi per poter beneficiare del vantaggio fiscale della deducibilità.

Conferimento del solo TFR
Se sei un lavoratore dipendente del settore privato puoi anche versare al fondo pensione il solo TFR. In questo è importante sapere che se, come lavoratore dipendente, aderisci a un piano pensionistico diverso da quello stabilito dagli accordi collettivi o dal regolamento aziendale, non riceverai automaticamente il contributo del datore di lavoro previsto da tali accordi o regolamenti.

Gestione finanziaria

Nell’investire i tuoi contributi le forme pensionistiche complementari devono rispettare regole di prudenza, definite dalla legge, che tengono conto della finalità previdenziale e non speculativa dell’investimento.

Nei fondi pensione chiusi la gestione degli investimenti è affidata a operatori professionali (banca, SGR, SIM, impresa di assicurazione) sulla base di una convenzione nella quale sono definiti i criteri a cui tali operatori si devono attenere. Nei fondi pensione aperti e nei piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (PIP) gli investimenti possono essere gestiti anche direttamente dalla società (banca, SGR, SIM, impresa di assicurazione) che ha istituito il fondo pensione o il PIP. Le risorse dei fondi pensione aperti e dei PIP costituiscono patrimonio autonomo e separato rispetto a quello della società istitutrice. Ciò significa che in caso di crisi della società il tuo risparmio previdenziale non viene intaccato.

Generalmente i fondi pensione offrono diverse linee di investimento, dalle linee più prudenti che per esempio possono garantire la restituzione del capitale al pensionamento, alle linee con maggiore possibilità di rendimento associate però a un profilo di rischio più elevato. Per decidere a quale linea di investimento aderire, dovresti tener conto principalmente di: età anagrafica, situazione previdenziale legata alla pensione pubblica, aspettativa di rendimento, propensione al rischio.
La linea di investimento può essere modificata nel tempo. Può risultare per esempio ragionevole spostarsi man mano verso linee meno rischiose o garantite con l’avvicinarsi dell’età del pensionamento.

Prestazioni

Anticipazioni
Puoi richiedere che ti venga liquidata una parte della posizione maturata nel tuo fondo pensione nella seguente misura e per i seguenti casi:

  • fino al 75% della posizione maturata per spese sanitarie (la richiesta può essere fatta in qualsiasi momento).
  • fino al 75% della posizione maturata per l’acquisto, costruzione o ristrutturazione della prima casa per te o per i tuoi figli dopo 8 anni di partecipazione nel fondo pensione.
  • fino al 30% per ulteriori esigenze dopo 8 anni di partecipazione nel fondo pensione.

Se sei un lavoratore del pubblico impiego iscritto a un fondo pensione chiuso valgono regole diverse. L’anticipazione può essere richiesta dopo 8 anni di partecipazione nel fondo pensione fino al 100% della posizione maturata per spese sanitarie per te o per i familiari a tuo carico e per l’acquisto, costruzione o ristrutturazione della tua prima casa o per quella dei tuoi figli. A discrezione del fondo pensione sono inoltre previste anticipazioni per spese relative alla fruizione dei congedi per la formazione e per la formazione continua.

Riscatto
In taluni casi (cessazione dell’attività lavorativa, mobilità, cassa integrazione, etc.) è possibile richiedere la liquidazione di una parte o della totalità della tua posizione individuale presso il fondo pensione.
In caso di decesso dell’aderente prima del pensionamento l’intera posizione viene liquidata agli eredi o ai beneficiari. Per i dipendenti pubblici iscritti a un fondo pensione chiuso la posizione viene riscattata in quest’ordine: dal coniuge, dai figli, dai genitori (se viventi a carico del deceduto), dai beneficiari.

RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata)
Se hai già terminato il rapporto lavorativo e ti mancano pochi anni al raggiungimento della data per la pensione di vecchiaia, oppure se hai già raggiunto i requisiti per la pensione anticipata (inclusa Quota 100, Opzione donna, Ape sociale, etc.), puoi accedere alla Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA). Con questa scelta la tua posizione verrà liquidata in rate trimestrali fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia (ad oggi 67 anni). Durante questo periodo l’intera posizione rimane investita nel fondo pensione e beneficerà del rendimento realizzato dalla tua linea d’investimento.

Prestazioni al pensionamento
Una volta maturati i requisiti per la pensione obbligatoria potrai richiedere una prestazione pensionistica che potrà essere, a seconda dell’importo maturato, in forma di capitale, rendita oppure mista capitale/rendita.
Tutte le rendite erogate dei fondi pensione sono vitalizie, cioè durano fino alla morte dell’iscritto. Le tipologie di rendita sono meglio descritte nei documenti informativi specifici dei fondi pensione. Qualora il tuo fondo non dovesse prevedere la tipologia di rendita adatta per le tue esigenze, potrai trasferire la posizione a un altro fondo che soddisfi appieno i tuoi bisogni.
L’ammontare della rendita pensionistica dipende da molteplici fattori quali l’età al momento dell’accesso alla prestazione, il sesso, la tipologia di rendita richiesta e ovviamente la quantità di capitale accumulato.

Vantaggi

Pagina aggiornata il 13/11/2024, 15:18

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